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INTRODUZIONE

La nostra vita è costituita da gesti, banali o importanti, con gli oggetti oppure senza di essi, con o senza altre persone. Noi ci muoviamo in maniera così automatica da non comprenderne l'importanza se non nel momento in cui le nostre azioni, i nostri gesti, vengono in qualche modo limitati, interrotti e poco importa che sia a causa di un dito tagliato, di una paralisi, della vecchiaia, oppure dalla mancata o persa volontà di agire.

In ogni età la vita dell'uomo è infatti caratterizzata da una serie di attività: il "FARE" è indispensabile perché influenza ed arricchisce la crescita biologica, psicologica e sociale. La terapia occupazionale trova le sue radici proprio in questi presupposti ponendosi come un processo che rende nuovamente possibile l'equilibrio "individuo - attività "intaccato dall'evento patologico aiutando il soggetto ad adattarsi alla richiesta dell'ambiente sociale, personale e domestico, ad acquisire la padronanza dei vari compiti vitali, aumentare la stima di sé, partecipando così alla vita nel modo più significativo possibile.

 CHI SONO I TERAPISTI OCCUPAZIONALI

"II terapista occupazionale è l'operatore sanitario che, in possesso del D.U. abilitante, opera nell'ambito della prevenzione, cura e riabilitazione dei soggetti affetti da malattie e disordini fisici psichici sia con disabilità temporanee che permanenti utilizzando attività espressive, manuali rappresentative, ludiche, della vita quotidiana."

Questa premessa è una parte del D.M. 136\97 che ha individuato la figura del terapista occupazionale e ne ha descritto il profilo.

L'obiettivo principale è quello di ricondurre la persona disabile, tenendo conto dell'età, della gravità della malattia, della prognosi e del contesto sociale in cui vive, ad una condizione di massima autonomia ed indipendenza possibile.

L'Autonomia, per il terapista occupazionale, non è solo aiutare la persona a muoversi, vestirsi o mangiare da sola, ma anche metterla in grado di scegliere, decidere della propria vita, organizzarsi, rifiutare, assumersi responsabilità e doveri, desiderare, avere interessi per sé.

COSA FANNO

Il mezzo elettivo del T.O. è costituito dalle attività, che possono essere di vita quotidiana, di svago, di artigianato, di lavoro, di gioco... Esse non vengono mai proposte a caso, ma sono attentamente valutate, scomposte, graduate per rispondere ai bisogni e desideri del paziente.

Vengono inoltre utilizzate tecniche specifiche (di rilassamento, per la facilitazione gestuale, di integrazione senso - motoria...). Nell'ambito dei propri compiti il terapista occupazionale provvede alla scelta, ideazione e realizzazione di protesi, ortesi, ausili e attrezzature speciali, aiutando il paziente ad abituarsi al loro uso mediante la partecipazione in attività reali e individuando, qualora fosse necessario, eventuali modificazioni dell'ambiente di vita ( casa, scuola, posto di lavoro, comunità, istituto, ecc. ).

Ed infine questo professionista "promuove azioni educative verso il soggetto in trattamento, verso la famiglia e la collettività ." (D.M. 136\97 comma e ). L'opera di informazione e di insegnamento che il terapista occupazionale può svolgere presso la famiglia, o comunque presso la comunità di appartenenza del paziente, acquista un valore significativo poiché l'ambiente umano inserito nell'ambito del progetto riabilitativo, diviene "strumento" di particolare rilevanza affettiva, incoraggiando così il paziente nel suo percorso di recupero e sostenendo la sua motivazione.

Per completare la descrizione dell'intervento del terapista occupazionale è bene sottolineare un elemento di estrema importanza: ogni proposta deve iscriversi in una profonda relazione terapeutica, senza la quale il recupero di qualsivoglia funzione rimane a livello di esercizio e quindi difficilmente traducibile poi in reale autonomia di vita. Nel profilo ufficiale del terapista occupazionale, infatti, tale aspetto è così definito: "...individua ed esalta gli aspetti motivazionali e le potenzialità di adattamento dell'individuo, proprie della specificità terapeutica occupazionale. " (D.M. 136\97, comma c ).

DOVE LAVORANO E CON CHI

I terapisti occupazionali prestano il loro servizio in strutture socio - sanitarie, pubbliche o private: ospedali, centri diurni, ambulatori riabilitativi, case di cura o istituzioni per malattie croniche, nelle residenze sanitarie assistenziali, a domicilio, nelle scuole, nelle prigioni, ed in tutte le strutture che si occupano di prevenzione.

Poiché tale figura professionale è spesso collocata all'interno di una equipe multidisciplinare, collabora con gli altri professionisti e più in generale con quanti facciano parte del progetto riabilitativo: medici, psicologi, assistenti sociali, terapisti di altre specificità, infermieri, educatori, operatori addetti all'assistenza, animatori, insegnanti, familiari, volontari, ecc.

L'apporto di questo professionista, che lavora sia con soggetti in età evolutiva che in quella adulta, è fondamentale nel trattamento delle seguenti condizioni:

1. patologie neurologiche

2. patologie neuromuscolari

3. amputazioni

4. limitazioni articolari ( di origine ortopedica, traumatologica, geriatrica)

5. malattie oncologiche

6. malattie ematologiche

7. cardiopatie

8. disturbi respiratori

9. disturbi metabolici

10.patologie psichiatriche e disturbi psichici, ritardi evolutivi secondari ad altre patologie o anche a situazioni di disagio sociale, tossicodipendenza alcolismo, ecc. (In particolare in questo ambito l'intervento del terapista occupazionale può essere utilizzato anche a supporto o ad integrazione di specifici trattamenti psicoterapeutici.)

11.Il terapista occupazionale tratta la persona non vedente, ipo-vedente e\o con altri deficit sensoriali.

12.In chirurgia il trattamento di terapia occupazionale può essere utilizzato come misura di sostegno.

In linea generale e per tutti gli ambiti citati il terapista occupazionale mira a:

· aiutare la persona al mantenimento del massimo benessere possibile;

· prevenire l'aggravamento di un disturbo cronico;

· assistere nelle diagnosi;

· promuovere o ripristinare le funzioni bio-psico-sociali;

· accelerare la convalescenza;

· ripristinare la capacità lavorativa;

· promuovere l'adattamento e l'integrazione sociale;

· verificare la stabilità della guarigione .

FORMAZIONE

Le Università sono le uniche sedi formative per l'acquisizione del titolo di studio abilitante all'esercizio della professione di T.O. Gli ordinamenti didattici prevedono attraverso un corso di studio triennale di almeno 4600 ore, lo studio delle scienze cliniche di base, come l'anatomia, la fisiologia, la psicologia, così come la patologia e la terapia delle malattie fisiche e mentali; lo studio delle teorie le applicazioni della T.O.; inoltre nel corso di Diploma Universitario è incluso il tirocinio con esperienze in geriatria, neurologia, neuropsichiatria infantile, oncologia, ortopedia, psichiatria, traumatologia.

Dopo questo primo livello formativo potrà far seguito una formazione Post - base, finalizzata all'acquisizione ed all'approfondimento di specifici settori professionali.